Violentati nel libero arbitrio
succubi della manipolazione
tra sguardi e carezze indesiderate
tra parole e gesti estranei
da altri occhi e mani fuorviati
Nel buio della notte
fantasmi scheletrici in asfissia
da calore di vivo sangue
schiavi di pregresse promesse
inconsapevoli
Piedi e mani raggelati
dentro costrette palpebre
a fingersi vivi
ad evitar soprusi
Venne poi il tempo dell’eterna primavera
e diventammo bellissimi
MITRUCCODIPOESIA ©