Una qualunque, dall’alba ritrovata,
ne trarrebbe forza;
Impettita imperatrice sul mondo,
senza freni all’ Amore
Trionfante dalla battaglia vinta,
in abiti succinti, avrebbe ammortizzato il suo lutto.
Una qualunque sarebbe stata disperata nella guerra, non l’avrebbe combattuta con il gelo di una variopinta farfalla
Una “diversa”, passata la tempesta, si concede il lusso di esternare il dolore represso:
Ombre che fanno capolino senza inibizioni; ombre che una qualunque non conosce sicuramente, vivendo l’attimo non i rigurgiti acidi dei passati dolori
La risurrezione del dolore, a sole acceso, è parte dei “diversi”
Chi stringe patti di sangue non è qualunque; puoi ucciderlo se lo deludi, portarlo all’inferno senza rendertene conto
Chi ama una non qualunque, -a perdono concesso- non può più permettersi errori,
non potrà mai più essere “uno qualunque “
MITRUCCODIPOESIA ©Una-tantumMensileAnnuale
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Dietro ogni mia poesia c’è un mistero che non intendo svelare. Le mie poesie però, come gli scritti di chiunque altro, possono arricchire ed appartenere a chiunque se le senta cucite addosso.
Il poeta, attraverso la sua attività velata di mistero, mette a disposizione la sua percezione e sensibilità amplificata, come un dono, certo del suo ruolo sociale e culturale.