Rigettami come il bolo
ininghiottito, fino a perlustrare le
mie vie aeree come si fa con i soffocati
Il gelo mi avvolge
nel tremore della morte,
il mio errore è non averne paura.
Non ci sono mani né voci a consolare
gli ibridi di questo ghiacciaio eterno.
Nessun fuoco improvviso può ormai più scaldare le distanze;
si perdono i ricordi nello strascico claudicante dei passi incerti.
Impugnato il coltello mi perdono
il delirio di una vita a metà
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