Ed è per mai
che ci si arrovella sopravvivendo;di plumbee code, intrise di pesi e sottotoni
Inutili come le corde troppe tese di uno strumento ad arco.
Poiché lento è il divenire,
che percuote e che consuma.
la muta non chiede appoggi,
Né si ciba dei nutrienti passati.
È finito il tempo dell’ieri.
Irrigazioni ed effumigi viziosi la
sviliscono e minimizzano.
Sii pupa silenziosa, dove i suoni sono incompresi ed attendi i nuovi colori. Se farai tesoro di questa sorda e muta attesa, nel tuo seno
germoglierà la nuova vita.
E che sia femmina!